top of page

Il Doppio



Cari lettori, oggi siamo qui a presentarvi un tema artistico davvero eccezionale e spesso preso in considerazione in svariate composizioni musicali, letterarie e cinematografiche e artistiche: il tema del DOPPIO.

Il 5 gennaio del 1886 veniva pubblicato il rivoluzionario libro de “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde”.

Il tema del doppio ha affollato e riempito la storia letteraria, teatrale, cinematografica, artistica e musicale.

Lo stesso Stevensonn scrisse: "l'uomo non è in verità uno ma duplice" È un tema forte e d’impatto, spesso portatore di colpi di scena, come nel famoso libro di Chuck Palaniuk – poi portato su pellicola egregiamente da David Fincher.

È così che notiamo che questo tema può avere varie sfaccettature.

Mr. Hyde e Tyler Durden sono due “doppi” molto differenti. Ognuno di loro però, a suo modo, rappresenta l’interiorità del personaggio, qualcosa di nascosto nell’inconscio o qualcosa che desideriamo ardentemente. Con il “doppio” l’uomo si lascia andare a tutti i suoi impulsi ed i suoi istinti.

Rende libero il contrasto interiore che viviamo ogni giorno, ma non sempre le cose vanno nel verso giusto.

La visione del “doppio” presentata nel libro di Palaniuk, la possiamo ritrovare anche nel controverso film di David Lynch “Strade perdute”. Un film noir che, per quanto meticolosamente studiato, non ti porta alla conclusione fino agli ultimi istanti del film. Qui il tema del doppio cambia nuovamente faccia rispetto alle due opere citate in precedenza, pur essendo più simile a quello descritto da Palaniuk, che quello di Stevensonn.

Poi ancora abbiamo “Secret window”, con Jhonny Depp, volendo citare un’altra pellicola.

L'ennesima tipologia di “doppio” la si può incrociare anche nel libro di “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello, dove il protagonista questa volta non ha una doppia personalità, ma si veste di una seconda identità, facendo suo il tema in maniera superlativa.

Tema che ritroviamo a sorpresa anche nella musica italiana, negli album di Ernia. Nel suo primo disco, ovvero: “Come uccidere un usignolo”, scrive due pezzi contrapposti, intitolati “Lei no (il tradito)” e “Tradimento (il traditore)”; poi ancora, nell’album “68” scrive: “Sigarette (l’inizio)” e “Tosse (la fine)”; ed infine nell’ultimo album, chiamato proprio “Gemelli”, intitola due brani così: “Vivo” e “Morto dentro”.

Personalmente è un tema che mi ha sempre affascinato parecchio perché capace di parlare dell’interiorità nascosta delle persone, della loro rabbia, delle loro frustrazioni e del loro ruolo nella società che li condiziona e allo stesso tempo li salva dalla bestialità.

Voi quale di questi opere preferite? Consigliateci altri libri, film, canzoni che contengono questo tema !

Comentarios


Post: Blog2_Post
  • Instagram
  • Facebook

©2021 di City Notebook. Creato con Wix.com

bottom of page